lunedì 12 ottobre 2009

La Lega Nord e gli ultimi episodi di violenza sulle donne islamiche

Ha lasciato perplessi, stupiti, ciò che è accaduto poche settimane fa, ossia l’uccisione di una ragazza marocchina, Sanaa, che ha visto come carnefice il padre, difeso anche dalla moglie perché la figlia “se lo è cercato”, perché voleva vivere all’occidentale. L’episodio, ricalca ciò che è già avvenuto in passato con l’uccisione di Hina, anch’essa marocchina ed uccisa barbaramente dai famigliari perché troppo “occidentalizzata”. Questi fatti hanno dell’incredibile, perché rispecchiano come all’interno di una cultura, quella di matrice islamica, vi siano schegge impazzite pronte a tutto, pur di portare avanti la causa della lotta contro i popoli occidentali, rei di non osservare i precetti islamici. Deve però far maggiormente riflettere il fatto della messa in schiavitù delle donne, sottomesse dagli uomini, maltrattate e uccise senza troppi convenevoli se ritenute non degne di appartenere alla comunità islamica.

Di questi giorni sono anche altre notizie sempre riguardanti analoghe situazioni, fortunatamente meno tragiche: ad Abbiategrasso una donna musulmana ha rivelato alle operatrici dello Sportello Donna di aver subito minacce di morte da parte dello zio e dei fratelli se non avesse indossato, anche in casa, il “niqab”, velo che lascia scoperti solo gli occhi. La donna ora è al sicuro in una località della Lombardia lontana dai suoi aguzzini; fortunatamente in questo caso si è riusciti ad evitare un altro caso Sanaa.

Il secondo caso riguarda sempre una ragazza marocchina la quale è stata minacciata di morte e picchiata dal padre per avere la “grave” colpa di frequentare un ragazzo italiano: alla faccia dell’integrazione!

Non vogliamo sapere cosa ne pensano le anime buoniste, sempre pronte a invocare i diritti umani, probabilmente troppo impegnate a preparare la manifestazione sulla libertà di stampa. Ci chiediamo invece cosa ne pensano i vari imam che si dicono fautori della libertà delle donne, loro che rispondo sempre che “sì, va tutto bene, noi non vogliamo sottomettere le donne, è la vostra cultura che ci dipinge come padri-padroni”.

Ma soprattutto sarebbe interessante avere un parere in merito da parte della comunità islamica di Mondovì; qual’è la sua posizione? Cosa pensa in merito alle citate vicende? Interrogativi che meriterebbero una risposta


tratto da Cuneocronaca

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