Egregio Direttore,
ancora una volta mi trovo a leggere una lettera dei Radicali sulla
situazione delle carceri italiane, ma questa volta non riesco a
trattenermi dal rispondere.
Fortunatamente non sono una vittima e non ho parenti o conoscenti
vittime del crimine di un carcerato, ma credo che le persone che hanno
avuto a che fare con i detenuti, non possono che disprezzare le
dichiarazioni del sig. Mellano in difesa dei loro diritti.
Sinceramente sono stufo di sentire parole di conforto e di
beatificazione verso assassini, ladri, stupratori, pedofili, e mai una
parola di riguardo verso quelle persone che le violenze le hanno subite!
Basta difendere Caino, pensiamo anche un po' ad Abele!
Nessuno dice che nelle carceri si debbano picchiare ed umiliare i
detenuti, ma il sentire che un assassino si laurea GRATUITAMENTE in
carcere, mentre un qualsiasi cittadino italiano per potersi laureare
deve sborsare fior di quattrini, sinceramente mi fa arrabbiare!
Certo, la morte di una persona non fa mai piacere, detenuto o guardia
carcere che sia, ma da qui ad arrivare a dire che bisogna dare
l’amnistia a “70.000 poveracci” come li chiama Bruno Mellano, mi pare
una barzelletta che non fa per niente ridere! Questa soluzione sarebbe
non solo inutile (basti vedere lo sciagurato indulto, che ha riportato
in carcere quasi tutti gli ex galeotti dopo pochi mesi, ovviamente dopo
aver reiterato i loro crimini, alla faccia del pentimento e della
redenzione!), ma sarebbe uno schiaffo alla dignità delle vittime!!
Io penso alle famiglie distrutte da quei “poveracci”, che piangono
per i loro cari o per la loro vita distrutta per colpa di un
“poveraccio” che nello stesso momento studia per una laurea gratis o
lavora percependo stipendio e contributi per la pensione.
Ma voi Radicali a queste persone non ci pensate mai? Noi della Lega
pensiamo a loro, a queste persone che hanno perso affetti e dignità per
colpa della follia di uno di questi “70.000 poveracci”.
Diego Boetti, Segretario Lega Nord Mondovì
da TargatoCN