martedì 5 luglio 2011

Festa Lega Nord Mondovì: un successo!

A parte il filo ironico del giornalista, forse geloso del successo della festa, l'articolo non è male...

La cosa più divertente è stata forse vedere Roberto Calderoli arrivare in moto, in bermuda e scarpette ai piedi. Per il resto, la Festa provinciale della Lega Nord di ieri sera a Mondovì è stata nè più nè meno che il solito comizio di partito, con i capi intenti ad enunciare quanto di buono avrebbero fatto e la folla osannante ad applaudire. "Sono venuto fin qui da Bergamo con la moto per far capire che la lotta agli sprechi la faccio in prima persona". Resta da capire come abbia potuto il ministro affrontare un viaggio così lungo in bermuda e scarpette su una moto di oltre 1000 di cilindrata. "A Bergamo c'erano 31 gradi oggi", fanno sapere dal suo entourage.

Intermezzo: ad ogni kermesse del Carroccio che si rispetti di solito si mangia e si beve ed anche sotto il padiglione di piazza Ellero non si è fatta eccezione: una sontuosa polentata, gratis per tutti, condita da salsiccia e tanto buon vino hanno fatto da antipasto alla serata.

Iniziata, quando ancora i big non erano presenti, con l'intervento del segretario cittadino Diego Boetti, che ha fatto un excursus su quanto potrebbe succedere a Mondovì di qui ad un anno, tempo di elezioni: "Saremo ancora con i nostri alleati. Ma, c'è un ma... attenzione, che la corda si può anche spezzare". Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Un po' di musica, rigorosamente liscio, e via con gli interventi dei protagonisti. Una radiosa Gianna Gancia, tutta di bianco vestita, ha afferrato il microfono agguerrita, urlando a squarciagola, stile Madonna: "Vi chiedo se siete caldi! E' un momento difficile, abbiamo bisogno di voi, vogliamo sentirvi vicino". Applausi ed urla ed ecco che la presidente della Provincia ha preso coraggio: "Assurdo che ci chiedano di prendere i rifiuti da Napoli: la Lega dice No"! Altra ovazione. Che dire delle infrastrutture? Una vera e propria spina nel fianco di tutti gli amministratori cuneesi, ma non per Gianna Gancia: "Il prossimo anno ci sarà un miliardo di euro per la Cuneo Asti e per l'inizio del Tenda bis. Una mia battaglia".

L'elogio al lavoro svolto: "La Provincia ha vinto il primo premio per la quantità di carta abolita". E per chiudere, una Gancia riverente verso l'ospite successivo, il governatore Roberto Cota: "Non avete idea di come si è trovato la Regione per le mani!". E come se l'è ritrovata Cota l'ha spiegato subito alla platea osannante: piena di debiti, of course, che naturalmente sono stati lasciati in eredità da chi stava prima di lui. "Ma noi in un anno e due mesi abbiamo fatto di più di quanto hanno lavorato gli altri in cinque anni".

Evvai con le enunciazioni: "Siamo stati la prima Regione ad aver varato un piano per il lavoro, con un investimento di 800 milioni di euro. Ma vi rendete conto cosa sono 800 milioni in tempi di crisi come questi?". Questione fiscale: Piemonte prima Regione che ha varato una politica in tal senso. I trasporti? "Chiedetelo ai pendolari. 280 milioni di investimenti per nuovo materiale rotabile. E potenziamento delle ferrovie".

Ma è dalla infrastrutture che sembra aver tratto più linfa vitale il programma del Governatore: "Abbiamo fatto partire i cantieri della Tav, gli altri cinque anni di chiacchiere. Abbiamo ottenuto dal Cipe un finanziamento di 143 milioni per la realizzazione del tunnel della Maddalena". Botto finale: "Sono stato in Europa, posso dire che i fondi per completare l'opera ci saranno: la Tav sarà realtà". Roberto Cota si è congedato plaudendo a Gianna Gancia: "Bravissima. Ha proprio ragione, siamo in un momento durissimo, dal quale verremo fuori in un unico modo: facendo le riforme. O si realizzano le riforme o lo Stato esploderà".

E' il momento di Calderoli. Il ministro sale sul palco in braghette e deve subito lottare con un microfono che fa le bizze: "L'unico microfono comunista lo hanno dato a me", ironizza. La folla, tra un boccone di polenta ed un sorso di vino, si scalda. E allora Calderoli attacca: "Stare al governo è difficile, stare quando c'è Berlusconi due volte di più". Aria di rottura? Macché: "Il cavaliere è sfigato. La prima volta che sta al governo vanno giù le Torri Gemelle, stavolta scoppia una crisi internazionale da paura...". E che cavoli, sfortunato davvero. Ma non di solo sfiga si tratta: il ministro delle Riforme punta il dito sul "traditore". Chi? Fini, naturalmente, "che è lì, presidente della Camera con i voti degli elettori ai quali ha voltato la faccia: ma secondo voi è uno di destra chi vuol dare il voto agli immigrati e concedere il matrimonio ai gay?". Parte l'applausone, una signora ha già le mani rosse a furia di batterle.

Va avanti, il Calderoli, e parla a ruota libera di tutto, proprio di tutto. La spazzatura di Napoli: "Vado io a risolvere il problema, ma ci vado armato e vediamo chi resta in piedi". Sceglie anche l'arma: "Il lanciafiamme e non lo uso certo sulla spazzatura". La questione Ministeri: "Avete visto come si sono incazzati Allemanno e la Polverini quando abbiamo detto che ne avremmo portato qualcuno al Nord? Mica sono scemi, dietro c'è un business, del lavoro. Ma noi li porteremo, occorre cambiare la testa di chi ci lavora dentro. Ma vi rendete conto il Ministero del Lavoro a Roma? A Torino bisogna portarlo. E quello dell'Agricoltura? In terre agricole, a Cuneo per esempio". E vabbè, dopo il Colosseo di Benigni accoglieremo anche il Ministero dell'Agricoltura di Calderoli. Infine, il Patto di Stabilità: "Lo fanno scrivere da persone che lavorano in comuni di zone non virtuose, che cosa possono tirare fuori?". Sarà cambiato pure quello, parola di Calderoli.

Ci sono 180 giorni di tempo: tanto hanno concesso i leghisti a Berlusconi dopo la batosta dei referendum: "O portiamo a casa quanto abbiamo chiesto o diciamo al Berlusca: prego, divertiti da solo". Due settimane sono passate e Calderoli uno sguardino alla lista della spesa presentata a Berlusconi ce l'ha già data: "Me sun dit: siamo stati bravi neh!".

La serata volge al termine, riprende la musica: vai col lissio!

da TargatoCN

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