martedì 27 ottobre 2009

ISLAM: SE CI ODIANO PERCHÈ VENGONO QUI?

Ha lasciato sgomenti il fatto avvenuto pochi giorni fa, che ha visto un libico farsi esplodere davanti ad una caserma a Milano dove fortunatamente però non ci sono state vittime tra i militari, ma solo alcuni feriti. L’attentatore, disoccupato, viveva già da anni nel nostro paese e se fosse solo per i buonisti di sinistra (e non solo!) forse sarebbe addirittura cittadino italiano; come se non bastasse occupava anche una casa popolare assieme alla sua compagna italiana. Questi episodi fanno capire come la volontà di integrarsi di questi individui sia pari a zero, ed evidenziano come queste persone, che fino a prova contraria sono ospiti in casa nostra, vogliano comandare imponendo le loro regole e cercando di distruggere il nemico occidentale.

Una domanda viene spontanea: perché se odiano tanto l’occidente e la cultura che è parte integrante di questa area geografica, vengono a stabilirsi nelle nostre città? Perché pur odiandoci cercano in ogni modo di arrivare da noi? Certo, una volta arrivati trovano una sponda all’interno di quella parte di società che vede in loro un futuro, che si ostina a parlare di integrazione quando è palese la distanza che divide le nostre culture, che difende persone che non hanno nessun tipo di problema a farsi esplodere in mezzo alla gente.

Come più volte detto da alcuni esponenti della religione musulmana, il loro scopo è quello di conquistare i territori occidentali e sottometterli alla loro volontà; quindi sarebbe ora di smettere di accoglierli tutti a braccia aperte per evitare in futuro di doversene pentire amaramente. Ritornando alla vicenda dell’attentato a Milano si può solo dire che non ci spiace il fatto che il fallimento dell'attentatore non lo porterà immediatamente nel paradiso islamico dove lo attenderebbero vino e vergini, ci spiace il fatto che in un paese pazzo come il nostro, ora dovremmo mantenerlo a vita viste le condizione fisiche in cui si trova.

Igor Mana
Movimento Giovani Padani Monregalese

da Il Padano.com

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