Si snoda a suon di volantini e lettere, la caccia all’ultimo voto tra il candidato sindaco Silvio Bessone (Fli) e la Lega Nord che appoggia il sindaco uscente Stefano Viglione.
Ad iniziare è stato il famoso pasticcere che questa volta ha messo il
peperoncino non nei cioccolatini ma nella campagna elettorale, nel
tentativo di renderla più passionale. E sembra che Bessone abbia
raggiunto il suo obiettivo, almeno a sentire le parole infuocate del
segretario del Carroccio che minaccia querela.
Tutto inizia con un volantino che il candidato Bessone distribuisce
in città, sul quale sono riportate alcuni pensieri che – secondo lui – i
cittadini sono soliti fare: " Pensi sia un po’ troppo elettorale pulire
i fiumi ad un mese dalle elezioni?", "Pensi che l’Imu al minimo sia
solo per adesso e poi aumentare dopo le elezioni?", "Pensi che la
viabilità sia stata disegnata da un cinghiale"?
E avanti così per 29 “pensierini” fino alla stoccata finale: "Pensi
che la Lega di Mondovì sia meno coinvolta con gli interessi di clan che a
Milano?" Ed è su questa frase che sono scattati i nervi dei fedeli di
Bossi.
“Ho letto i volantini del candidato sindaco Bessone – commenta il segretario del movimento, Diego Boetti - e
sono rimasto basito. La gente è stanca di chi fa attacchi personali e
sterili polemiche, siamo tutti stufi di chi si presenta senza conoscere
le esigenze e i bisogni della città e si limita a denigrare gli
avversari. Molte domande riportate sul volantino sono diffamatorie e
stiamo valutando di affidarci ad un legale per tutelare la nostra
integrità. Accusare che la Lega Nord di Mondovì sia coinvolta in
“interessi di clan”, quasi a farci passare per dei mafiosi, è un colpo
basso e poco rispettoso per i militanti monregalesi: una vera e propria
diffamazione. Come segretario di sezione mi sento veramente offeso da
queste accuse infondate”.
da TargatoCN