venerdì 30 marzo 2012

Mondovì, i nomi dei componenti della lista Lega Nord a sostegno di Stefano Viglione


Dopo la decisione di appoggiare il candidato sindaco Stefano Viglione, la Lega Nord cala i suoi assi e propone una lista formata da pensionati, artigiani, commercianti e professionisti. Si ripresentano anche i quattro leghisti che in questa ultima tornata elettorale hanno fatto parte della maggioranza: l'assessore Giorgio Robaldo, il consigliere Diego Boetti, la consigliera Sara Monetto e l'attuale vice sindaco Guido Tealdi. Il simbolo della lista e' stato leggermente modificato rispetto a quello nazionale del Carroccio ed è uguale a quello di Lega Nord Piemont ma con un tocco territorialità, ossia il nome della città di Mondovì scritta in piemontese. 

Ecco i componenti della lista:

Nominativo Età Professione  Precedenti incarichi
Tealdi Guido 54 anni Agente di commercio Vice-sindaco, assessore
Robaldo Giorgio 49 anni Commerciante Assessore
Boetti Diego 36 anni Impiegato Capogruppo consiliare
Monetto Sara in Mengarelli 36 anni Artigiana Consigliere
Ambrogio Guido 65 anni Pensionato
Barale Giuseppe "Beppe" 48 anni Artigiano
Formentone Elsa ved Battaglia 58 anni Pensionata
Giusta Walther 61 anni Pensionato
Griseri Natale 53 anni geometra
Marabotto Aldo 60 anni Pensionato
Martorano Davide 29 anni Corriere
Rizzo Carlo 48 anni Artigiano
Roà Gianfranco 57 anni Assicuratore
Sasia Edoardo 61 anni Agricoltore
Aggeri Franco 58 anni Artigiano
Rulfi Teresio 61 anni Artigiano

venerdì 2 marzo 2012

Tesoreria unica: uno schiaffo al Federalismo!


L’articolo 35 del Decreto Liberalizzazioni del governo Monti, modifica il funzionamento delle tesorerie, imponendo gli Enti Locali a versare le proprie risorse in una Tesoreria Unica (come avveniva fino al 1997) riducendo in questo modo la propria autonomia di gestione delle risorse. In questo modo si perderanno gli interessi sulla liquidità “strappati” alle banche locali ed altri eventuali entrate dovute alla buona gestione delle proprie entrate. Inoltre i pagamenti dei fornitori venivano effettuati tramite i conti locali, garantendo tempi di pagamento relativamente bassi nelle amministrazioni virtuose (a Mondovì si effettuano in circa 60 giorni); col ritorno alla Tesoreria Unica i tempi si dilateranno inevitabilmente in quanto i soldi non saranno più immediatamente disponibili sul territorio.
Un passo indietro di 20 anni, un duro schiaffo all’autonomia degli Enti Locali, peraltro sancita anche dalla Costituzione, una situazione che alla Lega Nord non sta proprio bene.

Pertanto chiediamo al Sindaco ed all’Amministrazione di opporsi a questa legge centralista, come hanno fatto molti comuni, seguendo le indicazioni dell’ANCI, tramite una delibera di giunta che chiede la sospensione del provvedimento.

I consiglieri leghisti Diego Boetti e Sara Monetto commentano così: “Un duro schiaffo al federalismo, che pochi mesi fa tutti lodavano ed ora tutti rinnegano, vedendo il governo tecnico come il salvatore del paese, a discapito degli Enti Locali, che ogni giorno si vedono sempre più umiliati, prima con l’IMU, ora con la tesoreria. Ci manca solo che i comuni vengano soppressi… Questo atto di puro centralismo è stato introdotto nel decreto liberalizzazioni; ma quali liberalizzazione, gli Enti Locali sono sempre più schiavi di Roma! Siamo tornati alla Prima Repubblica, e se vogliamo cancellare il debito pubblico come possiamo reintrodurre le norme del periodo che questo debito lo ha creato? Inoltre chi non ci dice che i soldi dei comuni che vengono gettati nel calderone romano, non servano a ripianare i debiti delle solite amministrazioni sgangherate del sud? D’altronde il presidente della Campania, Caldoro aveva avuto il coraggio di chiedere che i soldi dei comuni del Nord, bloccati dal patto di stabilità, venissero “prestati” ai comuni del sud per effettuare nuovi investimenti e i pagamenti dei loro fornitori; non vorremo che i soldi dei nostri comuni venissero usati proprio per coprire l’incapacità degli amministratori di queste città o magari per smaltire i rifiuti di Napoli!
Ci auguriamo che questo decreto possa ancora cambiare, ma dubitiamo che i parlamentari che appoggiano il governo abbiano il coraggio di staccare la spina a questo esecutivo centralista ed anti-federalista”.