martedì 27 ottobre 2009

L’ambulatorio per clandestini è razzismo verso i monregalesi

“Con stupore abbiamo letto dell’iniziativa della Caritas e dell’Associazione Medici Cattolici di aprire un ambulatorio per persone in situazione di emergenza sociale, che per vari motivi non possono o non vogliono rivolgersi alla struttura sanitaria pubblica. Tradotto: un ambulatorio per i clandestini! Grazie al Ministro Maroni, l’immigrazione clandestina è ora un reato punibile con ammenda ed espulsione, ma anche il favoreggiamento all’immigrazione clandestina è reato.

Certo, i medici non sono obbligati a denunciare i clandestini, ma i volontari di questa struttura sanno a quale rischio vanno incontro?

Ancora una volta queste associazioni si comportano in modo razzista verso i monregalesi, soprattutto anziani, che per una visita specialistica in ospedale devono prima di tutto pagare e solitamente attendere il loro turno anche dei mesi! Gli ultimi arrivati invece godranno di visite gratuite, alla faccia di chi da anni paga la sanità pubblica!

Visto che non ci stiamo ad essere sempre gli ultimi a casa nostra, chiediamo alle Forze dell’Ordine di effettuare controlli nei giorni di apertura dall’ambulatorio, per verificare la regolarità di questi pazienti”.


Lega Nord Sezione di Mondovì


da CuneoCronaca

ISLAM: SE CI ODIANO PERCHÈ VENGONO QUI?

Ha lasciato sgomenti il fatto avvenuto pochi giorni fa, che ha visto un libico farsi esplodere davanti ad una caserma a Milano dove fortunatamente però non ci sono state vittime tra i militari, ma solo alcuni feriti. L’attentatore, disoccupato, viveva già da anni nel nostro paese e se fosse solo per i buonisti di sinistra (e non solo!) forse sarebbe addirittura cittadino italiano; come se non bastasse occupava anche una casa popolare assieme alla sua compagna italiana. Questi episodi fanno capire come la volontà di integrarsi di questi individui sia pari a zero, ed evidenziano come queste persone, che fino a prova contraria sono ospiti in casa nostra, vogliano comandare imponendo le loro regole e cercando di distruggere il nemico occidentale.

Una domanda viene spontanea: perché se odiano tanto l’occidente e la cultura che è parte integrante di questa area geografica, vengono a stabilirsi nelle nostre città? Perché pur odiandoci cercano in ogni modo di arrivare da noi? Certo, una volta arrivati trovano una sponda all’interno di quella parte di società che vede in loro un futuro, che si ostina a parlare di integrazione quando è palese la distanza che divide le nostre culture, che difende persone che non hanno nessun tipo di problema a farsi esplodere in mezzo alla gente.

Come più volte detto da alcuni esponenti della religione musulmana, il loro scopo è quello di conquistare i territori occidentali e sottometterli alla loro volontà; quindi sarebbe ora di smettere di accoglierli tutti a braccia aperte per evitare in futuro di doversene pentire amaramente. Ritornando alla vicenda dell’attentato a Milano si può solo dire che non ci spiace il fatto che il fallimento dell'attentatore non lo porterà immediatamente nel paradiso islamico dove lo attenderebbero vino e vergini, ci spiace il fatto che in un paese pazzo come il nostro, ora dovremmo mantenerlo a vita viste le condizione fisiche in cui si trova.

Igor Mana
Movimento Giovani Padani Monregalese

da Il Padano.com

lunedì 26 ottobre 2009

PRIMARIE PD La Lega di Mondovì: “Strano manchi Fini”

Ël Mondvì - “Strano, non ci risulta che in lizza per le elezioni delle primarie del Pd ci sia anche l’ex leader di An ed Msi!” In una nota della sezione della Lega Nord di Mondovì (Cuneo) si ricorda la “scioccante la proposta del senatore Urso (ex An) sull’introduzione dell’insegnamento del corano a scuola”, associando questa istanza tipica della sinistra alle consultazioni del Partito democratico. “Prima – continua la nota - ci hanno fatto togliere i crocifissi, poi sono stati aboliti alberi di Natale, presepi e recite scolastiche, passando per l’abolizione del maiale dalle mense. Ora ci viene chiesto di distruggere le nostre radici cristiane per far spazio ad una religione non precisamente patrimonio delle nostre terre. La prossima proposta strampalata sarà quella di far indossare il velo a tutte le donne cristiane, per meglio integrare i nostri 'ospiti'? Il tutto a pochi giorni dall’attentato kamikaze a Milano di un pazzo libico… “. “Quello che fa rabbrividire – si conclude - è che il presidente della Camera Fini sia d’accordo ad un simile provvedimento, oltre a voler dare la cittadinanza facile agli extracomunitari ed il diritto di voto dopo 5 anni di residenza”.

Lega Nord Mondovì


da Il padano.com

lunedì 19 ottobre 2009

Vittime di serie A e serie B?

Dopo la lettera di Davide Ghiradi, su Provincia Granda del 16 ottobre 2009 è stata pubblicata la risposta di Igor Mana dei Giovani Padani:

Sullo scorso numero è apparsa una lettera a firma del signor Ghirardi dove si condannava un italiano sorpreso in auto con quattro ragazzine marocchine nel tentativo di abusarne. Senza ombra di dubbio questo comportamento va condannato, sperando che all’uomo venga inflitta una condanna esemplare. Lascia però perplessi il fatto che, in tutte le altre occasioni in cui la parte del “carnefice” era vestita da una persona extracomunitaria (e i casi non sono mancati), non vi fosse la stessa indignazione, la stessa dura presa di posizione. Giustamente nella lettera sopra citata si pensava alle conseguenze che le bambine avranno psicologicamente; vero anche questo. Perché però in tutti quei casi dove extracomunitari hanno ucciso, stuprato e commesso altri comportamenti simili nei confronti di italiani, il signor Ghirardi non si è preoccupato come in questo caso delle vittime? Vi sono forse vittime di serie A, e vittime di serie B? C’era inoltre un accenno al silenzio del ministro Calderoli considerato l’”alfiere” della castrazione chimica, si deve qui ribadire che è già stato detto più volte dallo stesso, che la castrazione chimica; qualora venisse adottata sarà applicata a tutti, italiani ed extracomunitari. Il pensiero che traspariva dalla lettera è quello tipico della sinistra buonista, sempre pronta a difendere l’ultimo arrivato, anche a scapito dei propri connazionali. Certamente comportamenti pedofili e simili vanno sempre stigmatizzati chiunque sia a metterli in pratica, fa però riflettere il fatto che, una simile indignazione, non si sia vista tutte quelle volte in cui la vittima era italiana

Igor Mana
Movimento Giovani Padani


Ecco la lettera di Ghirardi:

Egregio Direttore,
le chiedo ospitalità per una breve considerazione su un fatto di cronaca avvenuto nei giorni scorsi.
Mi ha colpito molto la notizia del pedofilo bresciano 57enne che è stato sorpreso in auto con quattro bambine marocchine, completamente nudo e in procinto di abusarne dopo averle adescate con l’inganno. Non riesco neppure ad immaginare cosa resterà nella testa di queste giovanissime vittime, che fortunatamente hanno evitato il peggio ma che comunque sono state protagoniste di una violenza terribile. E a questo proposito mi ha stupito un po’, a dire il vero, il silenzio dei Calderoli di turno, che manifestano spesso e volentieri a favore della castrazione chimica per gli stupratori e invocano ogni giorno giri di vite nei confronti degli immigrati che – secondo loro – portano in Italia solamente violenza. E mi sono chiesto: ma se l’origine dei protagonisti di questa triste vicenda fosse stata ribaltata, ovvero se il pedofilo fosse stato marocchino e le bambine bresciane, questi signori avrebbero mantenuto la stessa sobrietà?

lunedì 12 ottobre 2009

La Lega Nord e gli ultimi episodi di violenza sulle donne islamiche

Ha lasciato perplessi, stupiti, ciò che è accaduto poche settimane fa, ossia l’uccisione di una ragazza marocchina, Sanaa, che ha visto come carnefice il padre, difeso anche dalla moglie perché la figlia “se lo è cercato”, perché voleva vivere all’occidentale. L’episodio, ricalca ciò che è già avvenuto in passato con l’uccisione di Hina, anch’essa marocchina ed uccisa barbaramente dai famigliari perché troppo “occidentalizzata”. Questi fatti hanno dell’incredibile, perché rispecchiano come all’interno di una cultura, quella di matrice islamica, vi siano schegge impazzite pronte a tutto, pur di portare avanti la causa della lotta contro i popoli occidentali, rei di non osservare i precetti islamici. Deve però far maggiormente riflettere il fatto della messa in schiavitù delle donne, sottomesse dagli uomini, maltrattate e uccise senza troppi convenevoli se ritenute non degne di appartenere alla comunità islamica.

Di questi giorni sono anche altre notizie sempre riguardanti analoghe situazioni, fortunatamente meno tragiche: ad Abbiategrasso una donna musulmana ha rivelato alle operatrici dello Sportello Donna di aver subito minacce di morte da parte dello zio e dei fratelli se non avesse indossato, anche in casa, il “niqab”, velo che lascia scoperti solo gli occhi. La donna ora è al sicuro in una località della Lombardia lontana dai suoi aguzzini; fortunatamente in questo caso si è riusciti ad evitare un altro caso Sanaa.

Il secondo caso riguarda sempre una ragazza marocchina la quale è stata minacciata di morte e picchiata dal padre per avere la “grave” colpa di frequentare un ragazzo italiano: alla faccia dell’integrazione!

Non vogliamo sapere cosa ne pensano le anime buoniste, sempre pronte a invocare i diritti umani, probabilmente troppo impegnate a preparare la manifestazione sulla libertà di stampa. Ci chiediamo invece cosa ne pensano i vari imam che si dicono fautori della libertà delle donne, loro che rispondo sempre che “sì, va tutto bene, noi non vogliamo sottomettere le donne, è la vostra cultura che ci dipinge come padri-padroni”.

Ma soprattutto sarebbe interessante avere un parere in merito da parte della comunità islamica di Mondovì; qual’è la sua posizione? Cosa pensa in merito alle citate vicende? Interrogativi che meriterebbero una risposta


tratto da Cuneocronaca

martedì 6 ottobre 2009

Incontro giovedi 29 Ottobre 2009

Giovedì 29 Ottobre 2009 dalle ore 20.30, ripartono gli incontri mensili con la sezione della Lega Nord Monregalese.
Tutti i tesserati e simpatizzanti sono invitati a partecipare, per parlare dei problemi del monregalese con gli amministratori del territorio.