domenica 27 giugno 2010

Roccaforte Mondovì: il comizio di Roberto Calderoli tra gli applausi scroscianti dei militanti

Alla festa della Lega il ministro parla del pronunciamento del Tar Piemonte atteso per il primo luglio e della lotta agli sprechi condotta dal Movimento

Roberto Calderoli durante il comizio con a fianco Michelino Davico (Fotoservizio targatocn.it)

Il mattino in Friuli, il pomeriggio a Milano la sera a Roccaforte Mondovì. Nonostante gli impegni nazionali e il particolare momento politico (Federalismo, caso Brancher, il pronunciamento del Tar Piemonte il primo luglio) il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli non è voluto mancare all’appuntamento di ieri sera con la festa della Lega Nord organizzata nel paese della valle Ellero, quello, per intendersi, che ha i nomi delle strade scritte in italiano e in lingua piemontese.

Verso le 21.30, mentre i militanti stanno ancora cenando, il ministro è arrivato nello spiazzo della Festa allestita presso il Garden Sport in compagnia della presidente della provincia Gianna Gancia. Ad attenderlo lo stato maggiore del Carroccio locale: dal sottosegretario Michelino Davico a Stefano Isaia, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina ad assessore provinciale, dal consigliere regionale Federico Gregorio all’assessore Claudio Sacchetto, da Anna Mantini ad alcuni sindaci della Lega e il gruppo dirigente delle sezioni della zona. C’è, caso strano vista l’ora e trattandosi di una festa ‘normale’ del Carroccio anche una troupe della testata giornalistica regionale della Rai con l’inviato Renato Girello, ma il momento è troppo ghiotto giornalisticamente per passare sotto silenzio.

Ovviamente molta parte dell’intervento del Ministro è stato dedicato all’attesa sentenza del Tar Piemonte che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dai Verdi e dell’Udc in merito alla validità di due liste che alle recenti Regionali hanno appoggiato la candidatura di Roberto Cota. “Tre mesi fa – ha esordito il ministro – ci siamo impegnati tutti allo spasimo per mandare a casa Mercedes Bresso e adesso dobbiamo fare i conti con qualcuno che ha presentato dei ricorsi non su come la gente ha votato, ma sulla presentazione delle liste. Chi voleva contestare la legittimità delle liste lo doveva fare prima del voto e non dopo. Se il Piemonte ha votato in un certo senso e i giudici dovessero cambiare il risultato elettorale dei cittadini noi questo lo considereremo un golpe e un attentato alla democrazia. Per questo spero che i giudici non vogliano cambiare il risultato del voto, altrimenti non so cosa potrebbe succedere”.

Poi Roberto Calderoli, interrotto da numerosi applausi, ha fatto un lungo excursus sulla politica nazionale passando dalla manovra finanziaria alla lotta agli sprechi, alla disfatta azzurra in Sud Africa (“hanno fatto il bel gesto di promettere i loro premi, perché ben sapevano di che forza erano”), alla Rai e ai compensi dei presentatori, ai super stipendi del manager pubblici, allo stipendio dei parlamentare (“quando ho proposto i tagli ho rischiato di essere linciato”) agli sprechi delle Regioni. “Un giorno – dice ancora il ministro – scriverò un libro su quello che ho trovato nei bilanci di alcune Regioni. Nel Lazio c’era perfino una somma di 750 mila euro per gli assi del gabinetto! Oh madonna, ma che ci facevano con gli assi del cesso? Ho trovato cose assurde al Sud ma anche in alcune grandi città del Nord. Lo leggerete”.

Ma è sul nuovo clima esistente in Italia che il ministro Calderoli lancia da Roccaforte Mondovì quella che potrebbe diventare la futura strategia politica della Lega: “Molte persone che ho incontrato al sud mi hanno chiesto: ma quand’è che portate anche la Lega a casa nostra? Abbiamo dovuto frenare perché proprio dal sud arrivavano richieste di formare dei gruppi locali della Lega. Beh, aspettiamo ancor un po’. Già siamo scesi oltre la linea del Po che era il confine che ci eravamo dati in passato e siamo arrivati in Toscana, in Emilia, nelle Marche e nel Lazio ma prima di andare oltre dobbiamo conoscere bene il territorio per evitare che arrivino i lestofanti. Però adesso è importante che il sud non ci veda più come dei nemici, anzi ci aspetta”.

Dopo il comizio il ministro si sottopone al rito delle foto con i militanti, alle centinaia di strette di mano, e poi prende posto ad un tavolo per una breve pausa ristoratrice.

La festa prosegue oggi, domenica 27 con alle 17 il Nutella party; alle ore 18 l’aperitivo offerto dalla sezione di Mondovì; alle ore 19.30 la polentata Padana, alle ore 21 gli interventi politici che vedono, oltre agli esponenti locali della Lega Nord, la presenza Gianna Gancia (Presidente della Provincia di Cuneo); di Giorgio Bergesio (Presidente del Consiglio Provinciale), di Davide Cavallotto (Coordinatore nazionale Movimento Giovani Padani) e dell’Europarlamentare Mario Borghezio.


da Targatocn.it

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