martedì 12 gennaio 2010

Scontri di Rosarno: cittadini e clandestini, tutti colpevoli

In questi giorni abbiamo potuto assistere ad una vera e propria guerriglia che ha visto contrapposti extracomunitari africani e cittadini di Rosarno (Reggio Calabria), gli uni esasperati dalle disperate condizioni lavorative ed abitative, gli altri dalla presenza degli immigrati.
La questione pone due problemi: il primo riguarda la pericolosità dimostrata dagli extracomunitari irregolari, che hanno creato disordini in città distruggendo qualsiasi cosa capitasse loro per le mani; il secondo invece è la dimostrazione di come la popolazione di certe parti del nostro paese, preferisce arrivare a questi punti anziché rimboccarsi le maniche e andare ad occupare posti lavorativi ritenuti forse poco dignitosi.
La situazione però è anche sintomo di come l’immigrazione, quella clandestina in particolare, sia sempre stata sottovalutata dalle amministrazioni “buoniste” e deve quindi essere maggiormente controllata, evitando che si creino delle sacche di clandestinità, che stanno nell’ombra per anni, per poi esplodere all’improvviso creando disordini e paura.
La reazione che hanno avuto gli africani, seppur dettata da una situazione esasperata per colpa di sfruttatori senza scrupoli (ma non parliamo di ‘ndrangheta, visto che secondo gli abitanti di Rosarno non esiste…), deve comunque essere condannata in quanto esistono altri strumenti per portare alla luce la realtà in cui vivono.
Viceversa gli abitanti di Rosarno, dovrebbero alzarsi dal tavolino del bar cui sono costantemente seduti, e andare nei campi a raccogliere arance e mandarini; così facendo si troverebbero un’occupazione, evitando di gravare sulle spalle di chi lavora, ed eviterebbero che i clandestini arrivino nelle loro città e successivamente creino quello che è stato cronaca dei giorni scorsi.

Igor Mana
Movimento Giovani Padani Monregalese

da CuneoCronaca

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